Omaggio a Giovanni Pastrone

Il 13 e 14 Gennaio 2020 (h.21), dalla collaborazione tra Museo Nazionale del Cinema, DAMS dell’Università di Torino e Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio di Torino, due serate di sonorizzazioni originali al Cinema Massimo di Torino dedicate a Giovanni Pastrone produttore, nel sessantennale della morte.


La prima serata (lunedì 13) vede protagonista il film Maciste (1915) di Luigi Romano Borgnetto e Vincenzo Denizot, primo film in cui la figura muscolosa di Maciste (già interpretata con grande successo da Bartolomeo Pagano in Cabiria), guadagna il ruolo di protagonista. Ne consegue un film d’azione mozzafiato, non privo di momenti comici e di altri drammatici, in cui il gigante buono (ma non certo tenero) si mette al servizio di una giovinetta per salvarla da un intrigo internazionale. La musica composta da Andrea Valle per la sonorizzazione dal vivo sfrutta un ensemble particolare, spostato verso il grave e capace di sottolineare la varietà delle atmosfere del film, affidandone l’esecuzione ad alcuni tra i musicisti più talentuosi dell’area rock/jazz di Torino: Dario Bruna (batteria), Enrico Degani (chitarra elettrica), Federico Marchesano, Stefano Risso (contrabbassi), ed Edmondo Tedesco (clarinetto basso).


La seconda serata (martedì 14), invece, è divisa in due parti, la prima con la proiezione dei tre cortometraggi dell’Itala Film La paura degli aeromobili nemici (1915), Come fu che l’ingordigia rovinò il Natale a Cretinetti (1910) e Cretinetti che bello! (1909), diretti e interpretati da André Deed e sonorizzati da Andrea Marazzi, che ha composto una partitura elettronica portando avanti la sua personale ricerca sul rapporto tra visibile e udibile nel cinema comico di inizio ’900. In essa, un sistema algoritmico muove dai risultati dell’analisi del segnale visivo per arrivare alla generazione del materiale sonoro.

Carlo Barbagallo, infine, dirige la produzione di una ‘soundtrack’ per il capolavoro visionario di Segundo de Chomón La guerra e il sogno di Momi, passando attraverso la manipolazione di sessioni collettive di scrittura e arrangiamento con Nicola Meloni (tastiere, chitarre), Maurizio Busca (clarinetti, sassofoni, bassi, chitarre), Francesco Alloa (batterie), Elaine Carmen Bonsangue (oggetti, strumenti giocattolo, elettronica). Saccheggiando materiali e intuizioni sonore dalle più disparate fonti (dal mondo futurista a quello dei videogiochi a 8 bit, dalle canzoni dal fronte della Grande Guerra a quelle rock, dai ‘test-tone-records’ alle ‘foreste di flanger’), ne risulta un collage caleidoscopico, psichedelico e orchestrale.